La penetrazione della N'drangheta in Emilia Romagna
L’opera, sostenuta dalla Film Commission regionale, ha la regia di Claudio Canepari e Giuseppe Ghinami e le voci narranti dei giornalisti Paolo Bonacini e Giovanni Tizian

A Brescello di Reggio Emilia, il paese di Peppone e Don Camillo, quattro killer travestiti da carabinieri uccidono un pregiudicato calabrese ai domiciliari, una bomba semina il panico in un bar del centro di Reggio Emilia, un’altra disintegra l’Agenzia delle Entrate di Sassuolo . Poi centinaia di incendi dolosi e decine di omicidi irrisolti, tutti fatti accaduti a cavallo degli anni 2000 tra Piacenza e Ferrara.
La penetrazione della N'drangheta in Emilia Romagna
BRESCELLO - Le comunità non decifrano subito questi eventi. Ci vorranno molti anni e il processo con più imputati della storia della nostra Repubblica, celebrato in una aula bunker costruita appositamente – grande come quella del maxi processo di Palermo - per fare un po’ di luce.
Aemilia 220
È quello che racconta “Aemilia 220”, il docufilm che spiega la penetrazione della ‘ndrangheta in Emilia-Romagna e il maxi processo Aemilia. Il film, realizzato da Fidelio srl per Rai Fiction con il sostegno della Film Commission della Regione Emilia-Romagna, ha la regia di Claudio Canepari e Giuseppe Ghinami, e le voci narranti dei giornalisti Paolo Bonacini e Giovanni Tizian e sarà in onda in prima visione venerdì 23 alle 21,30, su Rai per la Giornata nazionale in ricordo delle vittime di mafia.
Testimonianze
Attraverso le testimonianze degli investigatori e le “voci da dentro” della ‘ndrangheta, con le intercettazioni audio e video fatte a carico degli imputati, interviste, materiali d’archivio rarissimi, risultanze delle indagini e una accurata e avvincente ricostruzione fiction, “Aemilia” racconta il lavoro nell’ombra negli anni tra il 2011 e il 2015 di un pool di Carabinieri coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna.