Dal mese di settembre 2025, complice una gelosia morbosa e ossessiva, ha iniziato a tenere condotte violente nei confronti della compagna convivente anche davanti al figlio minore.
Non rispetta il divieto di avvicinamento: arrestato dai Carabinieri
QUATTRO CASTELLA – Aggressioni fisiche e minacce che hanno visto la donna ricorrere in alcune circostanze alle cure in ospedale. In particolare nel mese di giugno 2025 dopo una lite per motivi di gelosia, l’uomo ll’ha colpita con violenza sulla faccia e l’ha minacciata dicendole testualmente “tu non mi devi tradire, se mi tradisci ti ammazzo”.
Pugni al braccio
Lo scorso 19 luglio 2025 l’uomo, adirato con la compagna per motivi di gelosia, l’ha spinto contro al muro colpendola con pugni al braccio sinistro dicendole: “Se c’è un altro ti ammazzo!” Inoltre in altre occasionl’ha minacciata dicendo “se mi tradisci, ti faccio a pezzettini, ti metto nel freezer”.
Collutazione
Lo scorso 5 settembre avendo notato che la compagna nascondeva all’interno della propria borsa un cellulare, che le aveva regalato il padre per essere utilizzato in caso di emergenza o di sottrazione dell’altro dispositivo da parte del compagno, l’uomo temendo che il telefono potesse essere utilizzato per intrattenere altre relazioni l’ha aggredita verbalmente e poi fisicamente; la lite è sfociata in una colluttazione nel corso della quale l’uomo colpiva con un pugno al volto la donna.
Messaggi e telefonate
Mentre la donna si trovava dai carabinieri per denunciare quanto subiva l’ha tempestata di messaggi e telefonate in cui le diceva che aveva visto la macchina fuori dalla caserma e che era contento in quanto temeva che potesse essere con un altro uomo e cosi, usando continue violenze fisiche e psicologiche l’aveva sottoposta a un regime di vita intollerabile.
Denunciato
Condotte maltrattanti quelle compute dall’uomo nei confronti della compagna a seguito dei quali, al termine delle indagini, i carabinieri della stazione di Quattro Castella a cui la donna ha raccontato i fatti, hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci un 47enne abitante in un comune della Val d’Enza, in ordine ai reati di maltrattamenti in famiglia aggravati poiché compiuti davanti al figlio minore e lesioni personali aggravate.
Braccialetto elettronico
La Procura della Repubblica preso il Tribunale di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri della Stazione di Quattro Castella ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla vittima, prescrivendogli di non avvicinarsi all’abitazione della donna e ai luoghi dalla medesima frequentati, mantenendo una distanza di 1000 metri e di non comunicare con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo con la persona offesa disponendo l’applicazione del braccialetto elettronico.
Nuove violazioni
Provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Quattro Castella che hanno condotto le indagini. A distanza di pochi mesi, l’uomo, avrebbe violato le prescrizioni alla quale era sottoposto, in quanto avrebbe contattato telefonicamente e in via continuativa (anche 50 volte al giorno) la vittima chiedendole di ritirare la denuncia e dicendo che “viva o morta sarebbe stata sua”.
Misura cautelare in carcere
Inoltre le ha inviato anche numerosi messaggi di tenore minatorio o comunque insistente accusandola di tradirlo e non ultimo secondo quanto accertato dai carabinieri avrebbe violato una volta il divieto di avvicinamento. Condotte che segnalate dai Carabinieri di Quattro Castella alla Procura reggiana, diretta dal Dott. Calogero Gaetano Paci, che condividendo con gli esiti investigativi ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio la sostituzione dell’attuale misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa con l’applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti del 47enne.
Arrestato
Sabato pomeriggio 1 novembre i carabinieri della stazione di quattro Castella, ricevuto il provvedimento, vi hanno dato esecuzione arrestando l’uomo che al termine delle formalità di ritoè stato condotto presso la casa circondariale di Reggio Emilia.