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Nubifragio nel reggiano: tecnici al lavoro per ripristinare le strade

Intanto si contano i danni, e a Palazzo Chigi si è tenuto un incontro per discutere dei possibili aiuti

Nubifragio nel reggiano: tecnici al lavoro per ripristinare le strade
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Il maltempo non dà tregua al territorio reggiano, dove ieri si è abbattuta l'ennesima bomba d'acqua dopo le due che hanno messo in ginocchio Baiso. I tecnici sono ancora al lavoro per rispristinare la viabilità, intanto le istituzioni regionali hanno avuto un incontro con la premier Meloni per discutere dei possibili aiuti.

Nubrifagio nel reggiano

REGGIO EMILIA - Circolazione ripristinata in località Gatta di Castelnovo ne' Monti sull'Appennino Reggiano, dove nel pomeriggio di ieri, a seguito di un violento temporale, è esondato il torrente Spirola, affluente del fiume Secchia.

Non si sono registrati feriti e non è stato necessario evacuare alcuna abitazione, ma si sono registrati cortili, piazzali e orti allagati. 

Allagamenti a Carpineti

Il fiume Secchia è cresciuto di oltre un metro. Allagata anche la stalla della Latteria del Fornacione a Felina di Castelnovo Monti, danni e fango nelle strade di Felina, Casale di Bismantova e altre frazioni della zona. Danni anche a Cigarello di Carpineti, dove è uscito dal suo corso il Tresinaro.

Ripristino ancora in corso

La circolazione stradale era stata interrotta a causa di fango e detriti. Ma l'intervento tempestivo dei vigili del fuoco di Reggio Emilia e del personale tecnico del Comune di Castelnovo ne' Monti ha consentito di riaprire la viabilità, provvedendo a rimuovere gli ostacoli.

I lavori di messa in sicurezza sono tuttora in corso. Diversi gli scantinati allagati e i danni sono in corso di quantificazione. Sul posto anche i carabinieri delle stazioni di Castelnovo ne' Monti e di Carpineti nonché i carabinieri forestali e la polizia locale.

Incontro a Palazzo Chigi

Ieri mattina il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giorgio Zanni, insieme al presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e ai presidenti delle Province emiliano-romagnole colpite nelle scorse settimane da ripetute e violente ondate di maltempo, ha incontrato a Palazzo Chigi la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni.

Il documento sulle zone colpite

Alla premier è stato consegnato e discusso un documento congiunto elaborato da tutte le Province colpite e condiviso in mattinata anche da tutti i sindaci dei Comuni reggiani per ringraziare quanto fatto sinora da Regione, Governo e Protezione civile insieme a professionisti e volontari di tutti i corpi accorsi in pochissimo tempo e soprattutto per chiedere di procedere speditamente nel dare “piena continuità, anche alla seconda fase della gestione dell’emergenza e della ricostruzione, in piena solidarietà, leale collaborazione e condivisione fra città, province e i diversi livelli di governo della Repubblica”.

La richiesta di un commissario

Tanti i temi trattati nell’incontro – a cui erano presenti anche i vicepremier Salvini e Tajani ed i ministri Musumeci, Piantedosi, Valditara, Santanchè, Bernini e Calderone – tra cui la richiesta di procedere alla nomina di una struttura commissariale, prevedendo poteri e risorse speciali per poter continuare ad affrontare celermente sia la fase di emergenza ed indennizzo, che quella della ricostruzione soprattutto di opere e infrastrutture.

Il commento del Presidente della Provincia

“Quello di ieri è stato un primo incontro interlocutorio, ma importante nel corso del quale il Governo si è impegnato a rendere permanente questo fondamentale tavolo di lavoro composto dai vari livelli istituzionali territoriali. Il documento presentato è stato condiviso anche da tutti i sindaci reggiani, partendo ovviamente da chi ha registrato i danni più ingenti soprattutto nella fascia della nostra montagna e collina, ma non solo, tanto che tutti i comuni reggiani sono stati inseriti nell’area del cratere interessato dai fenomeni meteorologici degli scorsi giorni e potranno quindi accedere in tempi rapidi a previsti ristori e fondi di ricostruzione, che ancora oggi abbiamo sollecitato e ci aspettiamo vengano a breve stanziati dal Governo”, ha commentato il presidente Giorgio Zanni all’uscita da Palazzo Chigi.

"necessità di interventi urgenti"

“Ora attendiamo, a stretto giro, di poter dar seguito a quanto discusso oggi con lo stanziamento di fondi adeguati e con la nomina di una struttura commissariale per gestire risorse, progettazioni innovative e una nuova programmazione territoriale che tenga conto degli impatti sempre più frequenti e dirompenti dei fenomeni atmosferici dovuti ai cambiamenti climatici. La rapidità di azione è fondamentale, abbiamo l’assoluta urgenza di proseguire gli interventi di ripristino delle viabilità comunali e provinciali colpite da movimenti franosi, proseguendo le attività che abbiamo già cominciato come Comuni e Provincia utilizzando le nostre risorse di somma urgenza, che da sole non bastano vista l’ingente entità dei danni. Occorrono risorse straordinarie che ci aspettiamo vengano stanziate al più presto, anche per il miglioramento idraulico dei corsi d’acqua del nostro territorio. Tutti questi interventi però devono rientrare in una strategia generale coordinata a tutti i livelli ed è stato proprio il ministro della Protezione civile Musumeci ad anticipare la possibilità di affidare un ruolo centrale alle Province, insieme alla Regione e allo stesso Dipartimento nazionale di Protezione civile, per il coordinamento a livello locale della gestione emergenziale e di ricostruzione. Infine, sarà altrettanto importante la costituzione di un gruppo di lavoro interforze per il controllo e la trasparenza dell’utilizzo dei fondi”.

La conta dei danni (finora)

I danni provocati dalle violente ondate di maltempo che tra maggio e giugno in provincia di Reggio Emilia sono progressivamente in fase di definizione, ma ammontano al momento a circa 25 milioni di euro.

In particolare l’Appennino è il territorio più colpito dove si sono attivate o riattivate ben 54 frane fra Canossa, Carpineti, Casina, Castelnovo Monti, Ventasso, Vetto, Vezzano sul Crostolo e Baiso, il comune più colpito, in cui oltre agli avvenimenti che hanno colpito la zona di Ponte Secchia lo scorso weekend, vi sono attive 13 frane tra cui quella di Ca’ Lita che è una delle più vaste d’Europa.

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