l'udienza preliminare

Omicidio in officina a Cadelbosco: il titolare Dante Sestito rinviato a giudizio

Per la pm Giannusa si è trattato di omicidio volontario, aggravato da premeditazione, crudeltà e futili motivi.

Omicidio in officina a Cadelbosco: il titolare Dante Sestito rinviato a giudizio
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L'omicidio è avvenuto il 23 ottobre 2021 a Cadelbosco Sopra nell'officina dove la vittima aveva lavorato e di cui Sestito è titolare.

Omicidio in officina: Dante Sestito rinviato a giudizio

REGGIO EMILIA - Il Tribunale di Reggio Emilia ha disposto il rinvio a giudizio per il 71enne Dante Sestito, titolare dell'officina Dante Gomme, imputato per la morte del suo dipendente di 29 anni Salvatore Silipo.

Il gup: "Quel giorno si è trattato di omicidio volontario"

L'omicidio è avvenuto il 23 ottobre 2021 a Cadelbosco Sopra nell'officina dove la vittima aveva lavorato e di cui Sestito è titolare. Secondo il sostituto procuratore Piera Cristina Giannusa, che ha rigettato la richiesta di rito abbreviato quel giorno si è trattato di omicidio volontario, aggravato da premeditazione, crudeltà e futili motivi. Negata quindi la possibilità di poter chiedere il rito abbreviato, che non potrà più essere ammesso, con accuse che possono portare all’ergastolo in caso di condanna.

La ricostruzione dei fatti

In base alla ricostruzione degli inquirenti il 23 ottobre Salvatore Silipo si era recato in officina per parlare col titolare e chiarire circa un un furto di pneumatici  come sottolinea la Procura: “Silipo era reo, a suo dire, di avergli sottratto pneumatici contenenti somme di denaro imprecisate e di origine ignota”. Per tutta risposta il 71enne Dante Sestito lo avrebbe fatto inginocchiare, insieme al fratello Francesco e al cugino Pierfrancesco Mendicino, sparandogli con una pistola. Sarebbe poi stato disarmato e bloccato dal fratello della vittima mentre il cugino scappava fuori per chiedere  aiuto.

La difesa non parla

La difesa del titolare al momento non parla e nemmeno l'imputato si è presentato in aula. All'epoca dei fatti, i suoi legali avevano parlato di “un colpo partito per sbaglio” . Il processo in dibattimento comunque inizierà il prossimo 26 maggio.

I famigliari di Salvatore in aula

Erano invece presenti tutti i famigliari di Silipo, a partire dalla compagna dell’uomo che dovrà crescere da sola i suoi due figli piccoli. In aula anche il fratello, la sorella e la madre dell'uomo, tutti insieme per chiedere giustizia: “La famiglia sta vivendo tutta questa situazione malissimo. Almeno si andrà a dibattimento e cercheremo di fargli prendere il massimo della pena. Io rappresento il fratello che era lì il giorno dell’omicidio. Oggi non è neanche riuscito ad entrare in aula”.

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