REGGIO EMILIA

Rapinarono un supermercato: scoperti grazie al sistema di videosorveglianza

Si tratta del centro commerciale Caddy's di via Tenni. La rapina avvenne nel giugno 2023

Rapinarono un supermercato: scoperti grazie al sistema di videosorveglianza
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Individuati due uomini e una donna responsabili di aver rapinato un supermercato.

Rapinarono un supermercato

REGGIO EMILIA - Nella mattinata di martedì 27 febbraio la Squadra Mobile di Reggio Emilia ha dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Emilia su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal dott. Calogero Gaetano Paci, nei confronti di tre persone, due uomini ed una donna, destinatari di misura, italiani e gravati da precedenti penali per reati contro il patrimonio, residenti in provincia di Reggio Emilia, sono gravemente indiziati di aver consumato una rapina in danno dell’esercizio commerciale Caddy’s di via Tenni  132 nel mese di giugno 2023.

Sono stati rintracciati

In esecuzione di questo  provvedimento, due dei tre indagati sono stati rintracciati nella mattinata del 20 febbraio dal personale della locale Squadra Mobile e sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. Il terzo presunto responsabile, invece, è stato invece sottoposto  ad altra misura cautelare coercitiva presso la casa circondariale di
Rieti ove risulta attualmente ristretto per altra causa.

Impianti di video sorveglianza

L’attività  d’indagine avviata dagli uomini della Questura nelle fasi immediatamente successive alla rapina, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati che sono stati compiutamente identificati attraverso il determinante contributo fornito dagli impianti di video sorveglianza installati nella zona.

Travisato da passamontagna

In particolare, dopo un paio di sopralluoghi interni al negozio da parte della complice donna, faceva ingresso nell’esercizio un uomo, travisato da passamontagna, che, dietro la minaccia dell’utilizzo di  una pistola, si faceva consegnare dalla dipendente il fondo cassa. Dopo essersi impossessato del denaro, si dava alla fuga a bordo di un’autovettura parcheggiata poco distante, a bordo della quale ad attenderlo vi erano la complice ed un altro uomo posto alla guida.

L'importanza

L’odierno risultato operativo attesta, ancora una volta,  scrive la Polizia di Stato in una nota "la straordinaria importanza, in chiave preventiva e repressiva, degli impianti di sorveglianza che restituiscano immagini di qualità idonee allo sviluppo delle indagini della Polizia di Stato".

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