Reggio Emilia

Sgominata baby gang cattiva e violenta tra rapine e aggressioni

In totale sono sette gli indagati di cui uno si è reso irreperibile. Ad una loro vittima uno sfregio permanente al volto

Sgominata baby gang cattiva e violenta tra rapine e aggressioni
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Tra la fine del mese di marzo e l’inizio del mese di aprile 2025 si sarebbero resi protagonisti di tre rapine particolarmente violente e di un’aggressione culminata con lo sfregio permanente del viso di un giovane egiziano.

Sgominata baby gang cattiva e violenta

REGGIO EMILIA - Nei giorni scorsi, al termine di articolate e minuziose attività di indagine coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia e dalla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, la Squadra Mobile della Polizia di Stato di Reggio Emilia ha eseguito cinque misure cautelari, sgominando il gruppo composto da sette cittadini tunisini, tre maggiorenni e quattro minorenni.

Custodia cautelare

Per i tre maggiorenni, già gravati da precedenti di polizia, il Giudice per le Indagini Preliminari reggiano ha disposto la custodia cautelare in carcere, mentre per tre minori il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale per i minorenni di Bologna ha disposto la misura cautelare del collocamento in comunità eseguita, però, solo nei confronti di due soggetti in quanto il terzo risulta allo stato irreperibile.

Sette indagati

In totale gli indagati sono sette. Il settimo componente del gruppo, anch’egli minorenne, non è stato colpito dall’ordinanza applicativa di misura cautelare poiché, nelle settimane successive alla commissione delle rapine oggetto di indagine, era stato tratto in arresto in flagranza di reato e condotto in carcere in custodia cautelare per altri crimini.

Li hanno accerchiati e malmenati

L’attività di indagine è iniziata il 30 marzo 2025, quando in rapida successione, a distanza di poche ore l’una dall’altra, le Volanti della Questura di Reggio Emilia sono intervenute in via Secchi e in Corso Garibaldi per la constatazione di due rapine commesse ai danni di giovani cittadini nordafricani, i quali sarebbero stati accerchiati e malmenati da un nutrito gruppo di malfattori che li avrebbe successivamente depredati di portafogli, scarpe, smartphone, monopattini ed altri effetti personali che avevano al seguito.

Aggressione violenta

In occasione della rapina di via Secchi, consumata di fronte ad un minimarket dove solitamente si ritrovavano, la vittima è stata selezionata e presa di mira mentre percorreva la strada antistante l’esercizio commerciale. Gli indagati avrebbero dapprima avvicinato ed accerchiato l’uomo con un banale pretesto, poi all’improvviso è iniziata l’aggressione particolarmente violenta, al culmine della quale il rapinato è stato sottoposto alle cure dei sanitari e giudicato guaribile con giorni cinque di prognosi.

Frattura del setto nasale

Ben peggiori sono state le conseguenze riportate dalla vittima della rapina avvenuta in Corso Garibaldi. In questo caso l’aggressione è stata immediata, il malcapitato sarebbe stato assalito da quattro soggetti che, notandolo mentre percorreva corso Garibaldi a bordo di un monopattino, all’altezza della Chiesa della Ghiara, lo avrebbero aggredito con un violento pugno al volto ed una rapida successione di calci. Dopo averlo scaraventato a terra ed avergli procurato la frattura del setto nasale, i malfattori si sarebbero impossessati del monopattino e del suo smartphone facendo perdere le loro tracce.

Indagini

La descrizione dei tratti fisico-somatici dei rapinatori, la vicinanza tra i luoghi teatro degli eventi avvenuti tra l’altro in rapida successione, ha indotto a ritenere che gli autori delle due rapine fossero i medesimi. La visione delle telecamere dell’impianto di videosorveglianza comunale ha confermato l'ipotesi.

Altre due rapine

Mentre le attività di indagine sono proseguite per giungere all’identificazione degli autori delle rapine, nel pomeriggio del 2 aprile scorso si sono verificati in rapida successione altri due episodi i che hanno visto come protagonisti gli stessi indagati. A distanza di pochi minuti le volanti della Polizia di Stato sono intervenuti prima al Parco del Popolo dal lato di via Nobili e poi all’interno dei parcheggi della ex Caserma Zucchi.

Frattura allo zigomo violento

Nel primo caso un quarantottenne italiano era stato selvaggiamente aggredito e rapinato del portafogli e dello smartphone dopo una banale incomprensione. Gli indagati, che non avrebbero tollerato una sua risposta, lo avrebbero percosso con così tanta violenza da provocargli la frattura dello zigomo sinistro, ragion per cui è stato sottoposto ad un intervento chirurgico maxillofacciale presso l’Ospedale di Parma. Dopo aver consumato la rapina, i componenti del gruppo si sarebbero dati a precipitosa fuga all’interno del Parco del Popolo, in direzione della Caserma Zucchi dove avrebbero attuato una nuova aggressione in danno di un cittadino egiziano intervenuto in difesa di una studentessa a cui uno degli indagati aveva provato a sfilare il telefono dalla tasca dei pantaloni.

Sfregio permanente

In quest’ultimo caso l’escalation di violenza ed aggressività ha raggiunto l’apice, poiché al giovane egiziano è stata provocata, con l’uso di un’arma da taglio, una lesione così lunga e profonda del viso tale da integrare lo sfregio permanente del volto.

Ricostruiti i ruoli

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza, le dichiarazioni delle persone offese e dei testimoni dei fatti, l’analisi dei social network in uso agli indagati, hanno permesso di ricostruire i ruoli ricoperti da ciascuno degli indagati nei diversi episodi delittuosi e raccogliere un solido quadro probatorio condiviso dall’Autorità Giudiziaria che ha emesso i provvedimenti restrittivi.

Ulteriori indagini

Essendo il procedimento penale nella fase delle indagini preliminari, vige la presunzione di non colpevolezza degli indagati, sino alla sentenza definitiva.

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