Simula un acquisto online e svuota il conto al venditore
I Carabinieri della stazione di Corso Cairoli hanno arrestato un 67enne di Reggio Emilia che doveva scontare 10 mesi per truffa.
REGGIO EMILIA - Nel novembre del 2018, un 67 residente a Reggio Emilia si è finto interessato all'acquisto di un divano letto ed ha svuotato il conto del venditore. Oggi è arrivata finalmente la condanna.
Simula l'acquisto e truffa il venditore: la strategia
Ha risposto ad un annuncio pubblicato sul sito www.subito.it mostrandosi interessato all’acquisto di un divano letto in vendita a 850 euro. Dopo aver contrattato l’acquisto e pattuito la vendita per 750 euro, grazie allo sconto di 100 euro che aveva ottenuto, si è mostrato disponibile per effettuare immediatamente il pagamento.
L’unica richiesta avanzata dall’odierno arrestato è stata relativa al metodo di pagamento, che doveva avvenire con la ricarica del conto attraverso l’utilizzo della postazione ATM. In contatto telefonico con il truffatore la vittima, una 40enne milanese, su indicazione dell’interlocutore ha effettuato l’operazione vedendosi addebitare 400 euro che avevano per contro ricaricato la carta prepagata del falso acquirente. Per questi fatti, risalenti al novembre del 2018, le indagini hanno portato a identificare l’autore della truffa in un 67enne di Reggio Emilia.
La condanna a 10 mesi reclusione
Durante il processo, il 67enne è stato riconosciuto colpevole dal Tribunale di Lodi e condannato alla pena di 10 mesi di reclusione oltre al pagamento della pena pecuniaria di 250 euro di multa. La condanna, divenuta esecutiva, ha visto l’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lodi emettere il provvedimento di esecuzione per la carcerazione del 67enne che è stato trasmesso per l’esecuzione ai carabinieri della stazione di Reggio Emilia Principale, territorio in cui l'uomo risiede.
Ricevuto il provvedimento i carabinieri reggiani nella tarda mattinata di ieri hanno rintracciato presso la sua abitazione il 67enne che, previa notifica del provvedimento, è stato condotto negli uffici di Corso Cairoli e, quindi, ristretto presso il carcere di Reggio Emilia per l’espiazione della pena.