Atto vandalico

Svastiche e insulti sulle sedi sindacali reggiane

Cgil, Cisl e Uil: “Proseguiremo nel nostro impegno quotidiano al fianco dei lavoratori”.

Svastiche e insulti sulle sedi sindacali reggiane
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Un movimento estremista si è reso autore, nel cuore della notte, di atti illeciti ai danni delle sedi dei sindacati a Reggio Emilia.

Sedi sindacali imbrattate con insulti e simboli fascisti

REGGIO EMILIA - Sono moltissimi i messaggi di solidarietà, anche da altre regioni italiane, che stanno giungendo in queste ore alle sedi di Cgil, Cisl e Uil a Reggio Emilia.
Nella notte tra domenica e lunedì un sedicente movimento estremista, del quale si omette il nome, che opera contro il green pass e contesta l’operato del governo sull’emergenza ucraina, ha tappezzato di simboli, ingiurie e manifesti gli ingressi di Cgil, Cisl e Uil. I sindacati reggiani sono accusati di essersi spesi in tale direzione. Dinnanzi alle sedi sindacali reggiane, pure le foto dei tre segretari nazionali, Sbarra, Landini, Bombardieri, con la svastica sul viso e un delirante messaggio a tema.

Lo sdegno dei segretari

“Spiace rilevare – osservano i segretari di Cgil Reggio Emilia, Cisl Emilia Centrale e Uil Modena e Reggio Cristian Sesena, Rosamaria Papaleo e Luigi Tollari – che questi sedicenti movimenti operino con lo stesso schema di forze eversive che credevamo di avere sconfitto per sempre. In questi giorni così drammatici osserviamo, pure, una inquietante fenomenologia di persone che prima contestavano vaccini e green pass e, ora, in una contronarrazione farneticante, si rivelano a favore della efferata aggressione all’Ucraina”.

Libertà di pensiero nel rispetto delle regole

“Questi movimenti – proseguono i sindacati - appongono scritte sui muri nella notte, esprimono violenza nei loro messaggi, ripropongono simboli nazifascisti: uno schema che rigettiamo appieno e rimanda a tempi bui. Se, infatti, la libertà di pensiero è un diritto tutelato dalla Costituzione, così non è per l’ingiuria, l’offesa e l’utilizzo di simboli nazifascisti che, invece, sono vietati dalla Costituzione stessa. La sovranità del popolo è esercitata, nelle forme e nei limiti della carta costituzionale, e i diritti dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove svolge la sua personalità, sono garantiti dalla Repubblica”.

“Continueremo – concludono Sesena, Papaleo e Tollari – a spenderci per la tutela dei lavoratori, nel contrasto alla pandemia e nel sostegno al popolo ucraino”.

 

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