L'indagine

In calo il tasso di crescita delle imprese nel reggiano

Il sondaggio è stato effettuato da Lapam Confartigianato per quanto riguarda il primo trimestre del 2024

In calo il tasso di crescita delle imprese nel reggiano

In calo il tasso di crescita delle imprese nel reggiano: emerge da un’indagine Lapam.

In calo il tasso di crescita delle imprese

REGGIO EMILIA – «Senza un rinnovamento del tessuto imprenditoriale difficilmente un territorio rimarrà competitivo. Nella nostra area le idee valide ci sono, così come è ben presente la volontà di dare vita ai propri sogni imprenditoriali. Ora tocca agli amministratori locali sostenere e dare man forte a quei giovani che vogliono mettersi in proprio per aprire una loro attività».

In diminuzione

È Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato, a esprimere questo commento analizzando i dati di un’indagine elaborata dall’ufficio studi Lapam Confartigianato che mette in evidenza come a Reggio Emilia, nel primo trimestre 2024, il tasso di crescita delle imprese sia in diminuzione se paragonato al 2023.

Il tasso negativo è dello 0,40 per cento

Come emerge dallo studio, sono 53.435 complessivamente le imprese registrate: da gennaio a marzo 2024, ne sono state iscritte 996 mentre ne sono cessate 1.210, per un saldo negativo di 214, pari al -0,40%. Anche la demografia delle imprese artigiane mostra un calo. Il tasso di crescita per quest’ultimo è sostanzialmente in linea con quello del totale delle attività: rispetto all’ultimo anno si segnala un -0,41% (con un saldo negativo di 73 imprese tra nuove aperture e cessioni nel primo trimestre 2024).

Dati che devono fare riflettere

«Sono dati che devono fare riflettere – conclude il presidente Luppiperché un territorio, e soprattutto un comune come Reggio Emilia, così vocato all’internazionalizzazione e all’innovazione ha bisogno di nuove imprenditorialità. Dobbiamo riflettere anche sul dato dei prestiti: a livello regionale, come fotografano i dati della ricerca del nostro ufficio studi, i prestiti alle piccole imprese diminuiscono dell’8% rispetto al -4,9% dei prestiti al totale delle imprese.

Più coraggio

Peggio ancora per le quasi-società artigiane, per cui a gennaio 2024 si registra un -12,6% dei prestiti, più del doppio rispetto a quanto non si segnali per il totale delle imprese. Tutti noi dobbiamo avere più coraggio e sostenere concretamente i nuovi imprenditori, con misure che possano ridurre la pressione burocratica e facilitare un accesso al credito così da avere delle attività sempre più innovative e competitive, garantendo un beneficio a tutta la comunità».