Pane: oggi è la giornata internazionale
Anche in questo caso il settore è affetto dal generalizzato problema della difficoltà di reperimento di manodopera
Oggi è giornata mondiale del pane.
Giornata internazionale del pane
REGGIO EMILIA - «È giusto e doveroso celebrare uno degli alimenti più antichi e simbolo della nostra cultura e della nostra tradizione. Questa giornata è un’opportunità per riconoscere il valore di un prodotto che va oltre il semplice nutrimento, rappresentando tradizione, comunità e condivisione».
Così Daniele Casolari, responsabile sindacale della categoria Alimentazione di Lapam Confartigianato, che cogliendo l’occasione della Giornata mondiale del pane e dei prodotti da forno artigianali, che si celebra ogni anno il 16 ottobre, vuole dare risalto ai prodotti della filiera del frumento.
Le imprese attive sono 265
La ricorrenza è stata un’occasione per approfondire i dati di un’analisi elaborata dall’ufficio studi Lapam Confartigianato proprio sulla filiera. Come si evince dall’indagine, al 30 giugno di quest’anno, dato più aggiornato disponibile, le imprese attive del territorio reggiano che producono prodotti da forno e farinacei sono 265, di cui l’87,2%, pari a 231 unità, sono artigiane. Anche in questo 2024 prosegue però il calo dell’artigianato dei prodotti da forno: rispetto al periodo pre Covid, per l’artigianato si contano 11 imprese in meno, pari a un calo del 4,5%. Anche il settore è affetto dal generalizzato problema della difficoltà di reperimento di manodopera.
Difficoltà nel trovare manodopera
Come riportano i dati a livello regionale, delle 1.400 entrate previste dalle imprese nel 2023 per le professioni di panettieri e pastai artigianali, il 58,6% (pari 820 unità) risultano di difficile reperimento (quota superiore rispetto al 54,9% della media nazionale). Rispetto al periodo pre pandemia del 2019, le imprese del settore prevedono di assumere più del doppio dei profili, pari a 780 posizioni in più, in lieve crescita anche rispetto al 2022 con un +1,4%. La quota di figure del settore ritenuta difficile da reperire cresce di 20,2 punti percentuali nel 2023 rispetto al valore del 2022 (che registrava un 38,4%), in forte accelerazione rispetto all’aumento di difficoltà registrato a livello complessivo.