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Saman, venerdì in Tribunale la testimonianza di un amico. Dopo il Ramadan si spera nell'estradizione del padre
La 18enne era già andata via una volta nel 2020, per raggiungere in Belgio questo amico conosciuto in chat
Potrebbe arrivare il 26 aprile, dopo la fine del Ramadan, la decisione dei giudici pakistani sull'estradizione di Shabbar Abbas, il padre di Saman, accusato dell'omicidio della figlia. Si attende il via libera per il videocollegamento con il Tribunale di Reggio Emilia.
Venerdì in Tribunale la testimonianza di un amico di Saman
REGGIO EMILIA - Saman torna a casa dopo la fuga dalla comunità di Bologna in cui era stata collocata dai servizi sociali. E' il 20 aprile 2021. Dieci giorni dopo la 18enne pakistana verrà uccisa dai familiari per punirla di aver detto no ad un matrimonio combinato e di voler scegliere da sola cosa fare.
La fuga nel 2020
Se ne era già andata Saman, nel giugno dell'anno precedente, in Belgio, per incontrare un ragazzo afghano conosciuto in chat. E' stato il primo a raccontare che gli Abbas stavano per far sposare Saman con un cugino e che lei era contraria.
Venerdì ripeterà la sua decisione davanti la corte d'assise di Reggio Emilia, e parlerà, probabilmente, anche delle minacce di morte ricevute da Shabbar Abbas, che forse potrà sentirlo.
Probabile la presenza di Shabbar in collegamento
Shabbar, infatti, potrà forse partecipare per la prima volta in videocollegamento. Domani dal Pakistan arriverà la comunicazione ufficiale.
Tra l'altro, subito dopo essere sparito, il 1 maggio 2021 Shabbar aveva sostenuto che la figlia era tornata proprio in Belgio.
Si spera nell'estradizione dopo il Ramadan
L'uomo, intanto, è comparso di nuovo davanti al giudice che deve decidere dell'estradizione in Italia, udienza rinviata al 18 aprile quando il difensore e il pm dovranno depositare memorie scritte e il 26 aprile, dopo la fine del Ramadan, sarà formulato il parere da sottoporre al governo, a cui spetta l'ultima parola.
