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Processo Saman: Shabbar Abbas in aula dopo l'estradizione e spuntano testimonianze che incriminano lo zio Danish

Danish Hasnain avrebbe confidato a un testimone di essere stato lui ad uccidere Saman

Processo Saman: Shabbar Abbas in aula dopo l'estradizione e spuntano testimonianze che incriminano lo zio Danish
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Questa mattina si è svolto a Reggio Emilia l'udienza del processo per l'omicidio di Saman Abbas, la 18enne pakistana uccisa dalla sua famiglia per aver rifiutato il matrimonio combinato ad aprile 2021.

Shabbar Abbas in aula dopo l'estradizione

REGGIO EMILIA - Shabbar Abbas, padre di Saman e imputato per il suo omicidio, dopo essere stato estradato dal Pakistan questa mattina è apparso in Tribunale. Foto e filmati dei media lo mostrano con volto oscurato: l'uomo ha espresso chiaramente la volontà di non essere ripreso.

Nuove testimonianze incriminano lo zio Danish

Nel corso dell'udienza, il procuratore Paci ha depositato basati sulle dichiarazioni di un detenuto che ha riferito informazioni fornite dallo zio di Saman, Danish Hasnain, in cui ammette di aver preso parte all'omicidio. "L'ho uccisa io", avrebbe detto.

Affermazioni che entrano in contrasto con quanto detto dallo zio Danish nel corso degli ultimi mesi: l'uomo aveva condotto gli inquirenti al luogo dell'occultamento e aveva addirittura dichiarato che fosse stata la madre di Saman ad ucciderla, e che la famiglia aveva in qualche modo manifestato la volontà di uccidere anche lui.

La Procura ha inoltre sentito un secondo detenuto.

Cosa ha detto la difesa

I difensori di Shabbar hanno chiesto di poter risentire diciotto testimoni che sono già comparsi in aula, ma senza la presenza del loro assistito. La richiesta è stata accolta dalla presidente Cristina Beretti.

Durante l'udienza, gli avvocati di Shabbar hanno riferito che al momento dell'arresto in Pakistan, l'uomo si trovava in un campo e si è messo a disposizione delle autorità, mentre la moglie, Nazia Shaheen, si trovava in casa.

Non si è ancora capito se anche per la moglie ci fosse un mandato di arresto. Gli avvocati hanno comunque chiarito di non essere stati in Pakistan e non essere quindi a conoscenza dei dettagli.

La manifestazione contro la violenza di genere

Nel frattempo, l'associazione Non Una Di Meno ha organizzato una manifestazione davanti al tribunale di Reggio Emilia in nome di Saman Abbas e contro la violenza di genere. Hanno distribuito volantini che contengono una lettera aperta indirizzata al personale della giustizia, chiedendo corsi di formazione sulla violenza di genere per le forze dell'ordine, la magistratura e i servizi sociali. Hanno sottolineato l'importanza di una formazione femminista somministrata dai centri anti-violenza.

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